Asuncion-Cabrero

Asuncion, un’infermiera con bambini autistici

Lavoro con bambini autistici che soffrono di gravi problemi di relazione e comunicazione. Considero il mio lavoro un dono privilegiato che mi dà, per sua natura, l’opportunità di avvicinarmi a persone così intimamente indebolite dalla malattia, per cercare di scoprire e alleviare la loro sofferenza.
Lo faccio come donna consacrata: invitata, sollecitata con tutto il mio essere a far conoscere l’amore infinito del Padre ad ogni essere umano.
Lo faccio portata dalla vita di intimità con il Signore che sperimento ogni giorno attraverso la preghiera, la vita con i miei fratelli nella Comunità e la missione quotidiana in questo mondo che Dio ama tanto e vuole salvare.
Mi ha sempre commosso scoprire il Volto di Gesù nella “passione” dei malati e dei sofferenti. Nel mio lavoro, lo sono ancora di più perché ho a che fare con i bambini. Sono toccata nel mio essere donna e “madre”. Incontro Cristo ogni giorno accogliendo questi bambini, insegnando loro pazientemente, attraverso la tenerezza e la gioia, ad entrare in un mondo relazionale che li spaventa tanto…
La Parola di Dio, che è il mio nutrimento quotidiano, mi ricorda, soprattutto quando sorgono difficoltà, impotenza o scoraggiamento, l’essenza del mio lavoro e della mia vita: “Prese un bambino e lo pose in mezzo a loro, lo abbracciò e disse loro: “Chiunque accoglie un bambino come questo nel mio nome accoglie me…”.
In questo dono della mia vita consacrata, Egli mi viene in aiuto con mezzi inaspettati, che mettono il suo “tocco” sulle mie capacità professionali, spesso piuttosto insufficienti di fronte alla sofferenza! Sono così “istruita”, così stupita da questa Presenza, che sono piena di una gioia profonda e di una grande speranza per ogni bambino. La loro sofferenza, la loro innocenza, sono per me un’icona fedele di Cristo nel Mistero Pasquale: oltre la sofferenza e la morte, risplendono la Resurrezione e la Vita!